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Aumenta tra gli investitori la propensione ad investire in attività che, oltre ad un ritorno finanziario, abbiano anche un impatto dal punto di vista ambientale e sociale.
Con “impact investing” (letteralmente “investimenti ad impatto”) ci si riferisce a forme di impiego dei capitali “ibride” rispetto a quelle tradizionali, che fondono la volontà di ottenere dei benefici misurabili per l’ambiente e la società ed il raggiungimento di un profitto economico.
Un tentativo, dunque, di coniugare filantropia e finanza ripensando il concetto di welfare.
A credere maggiormente nell’ “impact investing” sono le famiglie facoltose che sfidano con crescente successo lo scetticismo ancora presente in alcune aree della comunità finanziaria internazionale.
Il mondo dell’impact investing, infatti, si divide tra single-family office (fondi che gestiscono il patrimonio di una sola famiglia facoltosa) e multi-family office (che ne gestiscono più di uno).
A queste vanno ad aggiungersi le fondazioni.
Secondo il report “Investing for global impact”, realizzato dal Financial Time in partnership con GIST (Global Impact Solutions Today) e con il supporto della banca britannica Barclays, tra il 2010 ed il 2016, questo tipo di investimento è cresciuto esponenzialmente: ben il 71% dei multi-family office ha realizzato in questo periodo il suo primo investimento.
Per il 45% del campione intervistato gli investimenti a impatto sono una componente fondamentale del proprio portfolio finanziario e per un quarto di questi sono, addirittura, l’unico tipo di investimento. Diverso il discorso per fondazioni e multi-family office per i quali gli investimenti ad impatto rappresentano un portfolio-satellite di quello per gli investimenti tradizionali; inoltre, quest’ultime diversificano le attività includendo anche la semplice filantropia senza scopo di lucro.
L’Italia è un’eccellenza del settore. È uno dei pochi paesi, infatti, ad aver costruito una struttura formale e l’unica ad essersi dotata di un comitato scientifico sull’impact investing: l’associazione Social Impact Agenda.
La sua mission è: “di monitorare e contribuire alla realizzazione delle raccomandazioni contenute nel rapporto La finanza che include con lo scopo di rafforzare in Italia l’ecosistema per gli investimenti ad impatto sociale in favore della crescita dell’imprenditorialità sociale”, creando un link tra terzo settore, finanza ed impresa con l’obiettivo di rilanciare culturalmente, socialmente ed economicamente il nostro Paese.