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Un team di ricerca internazionale ha scoperto un nuovo processo sostenibile di dissalazione dell’acqua
Il 71% della superficie terrestre è ricoperto dagli oceani. La loro acqua è ricca di preziose materie prime, ma riuscire a estrarre gli elementi utili per l’uomo è un’operazione particolarmente complessa. A semplificare il processo è intervenuto di recente un team di ricercatori internazionali: lavorando su una nuova tipologia d’impianti di dissalazione, hanno trovato un modo per ottenere dal mare acqua potabile e litio, un’operazione efficiente dal punto di vista energetico, economicamente sostenibile e più conveniente rispetto alle attuali tecnologie utilizzate.
La chiave di questa innovazione è rappresentata dalle membrane MOF, acronimo inglese di Metal–Organic Framework. Tali rivestimenti sono in grado di catturare, immagazzinare e rilasciare composti chimici, come in questo caso il sale nell’acqua di mare; anche se studiate da tempo, questa sorta di spugne ha trovato poca applicazione nel campo della desalinizzazione. Attualmente, infatti, la tecnologia più utilizzata per la filtrazione dell’acqua sono le membrane a osmosi inversa, basate su un principio molto semplice: i pori della membrana lasciano passare le molecole d’acqua, ma sono troppo piccoli per la maggior parte dei contaminanti e per il sale. La criticità è che per funzionare, questi sistemi richiedono che l’acqua venga pompata a una pressione relativamente alta e quindi hanno bisogno di molta energia per funzionare.
Le membrane MOF, invece, possono essere più efficienti e richiedere pertanto meno energia. I ricercatori della Monash University, del CSIRO e dell’Università del Texas ad Austin hanno messo a punto uno di questi sistemi creando un design ispirato dalla “selettività degli ioni” delle membrane cellulari biologiche, sfruttando le strutture MOF per far passare tra le sue maglie solo l’acqua, senza bisogno di creare una differenza artificiale di pressione. Con un ulteriore sviluppo, queste membrane potranno svolgere la duplice funzione di rimozione dei sali dall’acqua di mare e separazione degli ioni metallici in modo estremamente efficiente ed economico.
Un’opportunità di trasformazione delle risorse con un minimo dispendio di energia e costi contenuti, offrendo un nuovo approccio tecnologico all’industria idrica e mineraria.