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Tutti i grandi eventi, si sa, producono un quantitativo di rifiuti difficili da gestire e smaltire. C’è chi invece da il buon esempio e inverte la rotta: è l’iniziativa sviluppata in occasione della finale del campionato della National Football League (NFL) di quest’anno. La NFL, in collaborazione con PepsiCo, Aramark, lo US Bank Stadium e la Minnesota Sports Facilities Authority ha lanciato un programma che si chiama Rush2Recycle e che prevede una serie di interventi che hanno come obiettivo il riciclo di oltre il 90% dei rifiuti che verranno prodotti in occasione dell’evento. Per raggiungerlo, tutti i partner coinvolti si sono impegnati innanzitutto nella produzione di prodotti compostabili o riciclabili e nella gestione sostenibile di quella percentuale, bassa, di scarti, come la plastica, che verranno raccolti per essere bruciati e convertiti in energia. Aramark, per esempio, ha convertito oltre 70 prodotti diversi, dai bicchieri per la birra alla spina ai vassoi per i nachos, oltre ai contenitori per salsa al formaggio. Ed è stato il primo Super Bowl con gli arachidi venduti in sacchetti compostabili.
Un’iniziativa simile era già stata sperimentata anni prima in occasione del Super Bowl in Arizona, ma in quel caso il progetto era legato unicamente all’evento. Questa volta invece tutti i partner coinvolti hanno cercato di lavorare per sviluppare un modello di sostenibilità replicabile per qualsiasi evento. L’obiettivo finale, è stato infatti quello di inaugurare un nuovo modello di gestione sostenibile dei grandi eventi.
Oltre allo sforzo da parte delle aziende nel produrre contenitori e imballaggi per cibi e bevande che siano compostabili o almeno riciclabili, il programma Rush2Recycle ha previsto una serie di misure per facilitare lo smaltimento dei rifiuti. Innanzitutto tutti i bidoni della spazzatura presenti nello stadio erano di tre tipologie: quelli dedicati al compost, ai materiali da riciclo o ai rifiuti indifferenziati. E per essere facilmente identificabili, avevano delle immagini stampate dei rifiuti che devono accogliere. I visitatori sono stati aiutati dallo staff, che si è occupato sia di fornire indicazioni e di far rispettare le regole. Parliamo di circa 200 studenti insieme a un gruppo di volontari di PepsiCo.
Prima e durante la realizzazione dell’evento, gli organizzatori hanno puntato molto sul coinvolgimento dei partecipanti grazie a una forte campagna di social media e il lancio di un sito web dedicato, dove trovare tutte le informazioni sul programma, oltre a consigli utili sulla sostenibilità.
Un esempio virtuoso, quindi, quello del Super Bowl: una sinergia di collaborazioni e una serie di azioni sostenibili per creare un modello replicabile, magari in tutto il mondo, per qualsiasi tipologia di evento.